Ater Roma

Foto In attesa che Orfini si decida a chiudere i circoli morosi del Pd, ci aspettiamo che Zingaretti, o chi per lui, venerdì in consiglio regionale faccia chiarezza sulla nuova affittopoli delle sedi romane del Partito democratico. Come denunciato a giugno, insieme ad Andrea Augello e Roberta Angelilli, diversi circoli Pd sono assegnatari di locali dell’€™Ater di Roma a prezzi di locazione esigui e il più delle volte non pagati. Basti pensare che il maggior partito di centrosinistra è arrivato ad accumulare un debito di circa 600 mila euro di morosità, di cui circa 130.000 riconducibili a sede storiche del Partito democratico insistenti nei più importanti quartieri romani€. €œSiamo venuti in possesso di questi dati con incredibile difficoltà, dopo numerosi accessi agli atti presso l’Ater di Roma che ha tenuto un atteggiamento complessivo distante dalla collaborazione e dal rispetto della l. 241/90, fornendo i dati in ritardo rispetto ai dettami della normativa vigente. Ancora oggi, peraltro, siamo in attesa di ulteriore documentazione aggiornata relativa alla rateizzazione, al pagamento o all’€™avvenuta cessazione di morosità richiesta con un nuovo accesso agli atti presentato il 31 agosto. Per questo ho presentato un’€™interrogazione a risposta immediata al presidente Zingaretti e all’assessore Refrigeri, che verrà discussa domani durante il question time alla Pisana, affinché spieghino se sono a conoscenza della situazione debitoria dei circoli del Pd, nonché della scarsa trasparenza dell’Ater di Roma, e quali iniziative intendano assumere€. €œDopo la denuncia di giugno, sarebbe stato quanto meno di buon gusto chiudere le sedi di partito all’€™interno di locali di proprietà dell’€™Ater, oltre che saldare gli affitti non pagati Orfini si era vantato di aver sollevato egli stesso la questione dei debiti dei circoli e aveva minacciato l’€™arrivo di mazzate di cui però si è tragicamente persa traccia. Mi aspetto che domani almeno Zingaretti, o il suo assessore, diano risposte e che non si limitino al solito, scarno e lacunoso foglietto redatto da qualche ufficio.