Bilancio

“Una manovretta povera di risorse e di contenuti, la finanziaria regionale 2016 è l’ennesima dimostrazione dell’immobilismo e della confusione che regna nella Giunta Zingaretti e nella maggioranza. La legge di stabilità non mette nulla a vantaggio di cittadini, imprese e realtà associative del territorio”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Lazio, Daniele Sabatini. “C’è un pezzo della riforma Delrio, su cui si sarebbe potuto lavorare in modo più serio, data la presenza di Roma Capitale in questa regione; non c’è traccia della ripresa di cui alcuni parlano e non intercetta momenti importanti come il Giubileo che ci rimettono al centro dell’attenzione internazionale. Non c’è alcunché sulla sanità se non quell’assurdo articolo 5 con cui la Giunta vuole obbligare i cittadini a farsi autorizzare dalle Asl per prestazioni sanitarie fuori dal Lazio o presso strutture private accreditate all’interno della nostra regione: dopo aver strenuamente difeso la norma in commissione, ci fa piacere che la Giunta abbia copiato il nostro emendamento sulla soppressione dell’articolo. Uno scivolone o forse una tardiva presa di coscienza su un provvedimento che non avrebbe avuto un impatto economico rilevante, appeso ad un decreto governativo riesumato dal 2001 relativo a prestazioni sanitarie che nulla hanno a che fare con la mobilità sanitaria e soprattutto dice ai cittadini che il servizio sanitario del Lazio non è in grado di offrire prestazioni adeguate però impone di chiedere il permesso per andarsi a curare altrove. Una grave violazione del diritto alla salute costituzionalmente sancito: l’opposizione da subito ha chiesto di sopprimere l’articolo 5 e chiediamo che l’emendamento abrogativo a firma mia e del collega Storace sia votato in aula. Anche sulla brutta vicenda delle cartelle pazze sui ticket sanitari non c’è una parola in questa manovra: Zingaretti ha rivendicato di aver già incassato 9 milioni di euro, ma se come lo stesso governatore ha dichiarato il 10 per cento degli avvisi bonari può contenere errori, è legittimo pensare che almeno 900 mila euro siano stati versati per paura da cittadini onesti i quali non ricordando quanto successo nel 2009 e nel 2010, intanto hanno pagato. Se così fosse sarebbe appropriazione indebita legalizzata. Ultimo, ma non meno importante, il dramma delle Rsa: una ferita non sanata che denunciamo da due anni, su cui ancora ci viene risposto che qualcosa si farà e non si fa mai niente. E questa sarebbe la tanto sbandierata vicinanza del centrosinistra ai più fragili. La luna di miele è finita, i cittadini del Lazio non meritano un documento vuoto come quello che è stato presentato e su cui faremo una opposizione seria ma inflessibile”.